Messaggio di benvenuto ai visitatori del programma teatrale dell'Auditorium di Portorose per la stagione 2024/2025
I creatori degli spettacoli di quest’anno, provenienti da vicino e da lontano, riflettono sul valore e sulla transitorietà della vita, che spesso viene data per scontata. Purtroppo, trascorriamo sempre più tempo davanti agli schermi, e sembra che il mondo ci scorra davanti a una velocità inarrestabile. Per questo è sempre più importante cercare e trovare modi per rallentare questo tempo interiore. I temi degli spettacoli di quest’anno esplorano, da diverse angolazioni, le gravi conseguenze dell’eccessivo capitalismo e ci invitano a celebrare la vita. E, come ci suggerisce anche il regista dello spettacolo Paradiso, Matteo Spiazzi, a “sedersi più spesso su una sedia comoda e semplicemente guardare fuori dalla finestra senza dire una parola”.
Curatrice del programma teatrale,
Yulia Kristoforova
Prešernovo gledališče Kranj / Teatro Prešeren di Kranj
Anton Tomaž Linhart
Županova Micka / Micka, la figlia del sindaco
Režiser / Regia Vito Taufer
Igralci / Con Vesna Pernarčič, Borut Veselko, Darja Reichman, Tine Oman k. g. / ospite, Rok Vihar k. g. / ospite, Matjaž Višnar k. g. / ospite, Pavel Rakovec k. g. / ospite, Robert Kavčič k. g. / ospite, Ciril Roblek k. g. / ospite
Una brillante interpretazione della commedia di Linhart
“Micka, la figlia del sindaco”, il primo esperimento drammatico di Linhart in sloveno (1789), prosegue la tradizione della commedia classica europea e, nonostante sia un adattamento della pièce dell’autore austriaco J. Richter, “Die Feldmühle”, mantiene una forte originalità, esplorando il contrasto tra il popolo contadino e la nobiltà di una nazione.
Quest’opera in un atto, rappresentata al Teatro Prešeren di Kranj da oltre due decenni, è stata liberata dalla polvere proverbiale del primo testo teatrale sloveno grazie alla regia che ha attenuato l’enfasi sull’antagonismo di classe e trasformato questa semplice commedia in uno spettacolo scenicamente, umanamente e socialmente raffinato. L’opera parla con arguzia, umorismo e una dolce nostalgia delle qualità e dei motori della vita che risiedono in ognuno di noi.
Riconoscimenti:
- “Micka, la figlia del sindaco”: Gran premio alla 32ª Settimana della Drammaturgia Slovena come miglior spettacolo nel suo complesso.
- Rok Vihar: Premio "Baffo d’oro" per il ruolo di Anže all’11ª edizione delle Giornate di Zoran Radmilović a Zaječar.
Slovensko ljudsko gledališče Celje / Teatro Popolare Sloveno di Celje
Matteo Spiazzi
Paradiž / Paradiso
Režiser / Regia Matteo Spiazzi
Igrajo / Con Žan Brelih Hatunić, David Čeh, Maša Grošelj, Lucija Harum, Aljoša Koltak, Rastko Krošl, Urban Kuntarič, Manca Ogorevc, Lučka Počkaj, Tanja Potočnik, Branko Završan
Una fiaba moderna che celebra la vita – con pari opportunità per tutti
“Paradiso” è una commedia amara che unisce umorismo e tristezza, perdita e malinconia con compassione, rappresentando la vita di una comunità di residenti in una casa di riposo di un piccolo paese sloveno. Affronta il tema dell’invecchiamento attraverso argomenti correlati come l’esclusione, la solitudine, la morte, la (mancata) realizzazione della vita, la salute fisica e quella mentale. Le storie dei vari personaggi si costruiscono a mosaico, fatte di ricordi che evocano rimpianti, paure e malinconia negli anziani. Il linguaggio principale di questa rappresentazione non verbale, che discute il valore della vita dall’unica prospettiva possibile – ovvero, alla fine del percorso temporale, a ridosso della morte – sono le maschere di Alessandra Faienza, alle quali questa compagnia di attori e attrici straordinariamente affiatati ha saputo dare vita attraverso la loro incredibilmente precisa espressività corporea.
Riconoscimenti:
- “Paradiso” – Miglior commedia scelta dalla giuria tecnica e dal pubblico al 32° Festival delle Giornate della Commedia di Celje.
- Gran Premio del “Večernji list” per il miglior spettacolo alla 48ª edizione delle Giornate della Satira di Fadil Hadžić.
Mestno gledališče ljubljansko / MGL, Teatro comunale di Lubiana
Jose Cabeza
Trije milijoni minut / 3 milioni di minuti
Prevajalec / Traduzione Ignac Fock
Režiserka / Regia Barbara Hieng Samobor
Igrajo / Con Judita Zidar, Tjaša Železnik, Mojca Funkl, Ana Pavlin k. g. / ospite, Diana Kolenc k. g. / ospite, Klara Kuk k. g. / ospite, Jana Zupančič
Thriller psicologico
Quattro amiche e fondatrici di un’azienda di successo condividono, oltre ai traguardi raggiunti e ai ricordi comuni, anche un segreto d’affari: una frode fiscale. Con la polizia finanziaria alle calcagna, pronta a richiedere in qualsiasi momento l’accesso ai computer e agli altri dossier, l’avvocato propone una soluzione: se una delle socie si addossa l’intero profitto occultato, la colpa ricadrebbe solo su di lei. La persona che si sacrificasse dovrebbe affrontare una pena detentiva di sette anni, salvando così le altre tre e l’azienda stessa. Sconvolte, le quattro donne ingaggiano una mediatrice per aiutarle a trovare una soluzione ragionevole (o condivisa), ma gli elementi di un thriller aziendale e di un dramma criminale si trasformano presto in un teso gioco di psicologie durante la mediazione...
Il testo teatrale è basato sulla sceneggiatura del film 7 anni (7 años) di José Cabeza, il primo film in lingua spagnola prodotto dal servizio di streaming Netflix.
Prešernovo gledališče Kranj / Teatro Prešeren di Kranj
Dario Fo
Vse zastonj! Vse zastonj! / Non si paga! Non si paga!
Prevajalec / Traduzione Gašper Malej
Režiserka / Regia Ajda Valcl
Igrajo / Con Vesna Pernarčič, Aljoša Ternovšek, Vesna Slapar, Miha Rodman, Blaž Setnikar, Dominik Vodopivec, Jure Pogačar
Commedia proletaria
Questa farsa brillante ma al contempo pungente, critica della società, si apre subito dopo una rivolta in un centro commerciale. Le donne, esasperate dall’ennesimo aumento dei prezzi dei beni di prima necessità, inizialmente pretendono di pagarli a metà prezzo, per poi decidere di nasconderli sotto i vestiti e portarseli a casa. Le protagoniste devono nascondere il loro gesto ribelle sia alla polizia che ai loro mariti “moralisti”. Così, Antonia e Margherita, le due eroine della commedia, decidono di mentire ai propri partner sul loro “acquisto proletario” illecito, cercando di convincerli di essere entrambe “improvvisamente” incinte. Da qui, gli intrecci assurdi si susseguono scena dopo scena, ma la commedia di Fo, scritta nel 1974 come risposta alla politica di austerità imposta ai più poveri, non scivola mai nel burlesco.
Riconoscimenti:
- “Non paga! Non si paga!”– Miglior commedia scelta dalla giuria tecnica al 31º Festival delle Giornate della Commedia di Celje.
- Vesna Pernarčič – Miglior attrice comica per il ruolo di Antonia, scelta dalla giuria tecnica al 31º Festival delle Giornate della Commedia di Celje.
- Ajda Valcl – Miglior regista, scelta dalla giuria tecnica al 31º Festival delle Giornate della Commedia di Celje.
O snegu in ljubezni / Di neve e d’amore
Režiser / Regia Tadej Pišek
Igrajo / Con Tadej Pišek, Mojca Špik, Inan Du Swami, Marjan Peternel
Tra monodramma, spettacolo di danza e concerto
Lo spettacolo, tratto dal “Romanzo breve di neve e d’amore” di Marko Sosič, è una narrazione sull’amore in tempi di violenza, sulla paura, sulle perdite e sull’impotenza di fronte ai propri cari, ma anche sui figli che rinnegano il passato dei genitori e sulla disgregazione delle relazioni familiari, nelle quali si insinua l’atmosfera politica di intolleranza e fascismo. È un racconto intimo e il grido di un individuo che osserva silenziosamente come l’odio, la paura e l’ignoranza, fomentati dagli interessi politici ed economici, corrodono lentamente l’ambiente più intimo e sicuro: la famiglia.
Sia il romanzo che la rappresentazione sono caratterizzati dalla coesistenza di diversi livelli di narrazione: azioni concrete, pensieri o ricordi, che esplorano le relazioni da diverse prospettive. Per questo, lo spettacolo si muove tra monodramma, danza e concerto.
Riconoscimenti:
- Tadej Pišek – Premio “Leone d’oro” per l’adattamento del testo “Romanzo breve di neve e d’amore”, la regia e l’interpretazione al 25° Festival Internazionale del teatro da camera Leone d’oro, Umago.
Avditorij Portorož – Portorose
Iztok Mlakar
Pegule / Pegole
Režiser / Regia Vito Taufer
Igrajo / Con Iztok Mlakar, Vesna Pernarčič/Marjuta Slamič, Urška Taufer, Peter Harl, Ilija Ota
Glasbeniki / Musicisti David Šuligoj, Roman Kobal, Matjaž Švagelj
Uno spettacolo nella tradizione della Commedia dell’arte con dialoghi spiritosi e canto
Elvira e Ugo sono una coppia povera che si ritrova per strada dopo essere stata sfrattata. Per evitare di congelare durante una tempesta invernale, si rifugiano in una villa lussuosa, apparentemente abbandonata in fretta dal proprietario, un uomo non esattamente amico della legge. Come si addice a due persone razionali in difficoltà, prima litigano furiosamente. Poi, all'improvviso, suona il campanello; da qui, la situazione si complica incontrando prima un assassino, e poi una coppia appartenente all’altra estremità della scala sociale ed etica: un ricco imprenditore e sua moglie, naturalmente indifferenti alle difficoltà altrui...
Anche “Pegole”, la quinta commedia interamente scritta da Iztok Mlakar, che già dal titolo allude a una serie di circostanze sfortunate che colpiscono diversi individui altrettanto sfortunati (e spesso responsabili delle proprie disgrazie), si distingue per dialoghi arguti scritti in versi e canzoni: in particolare l'ultima, che vi eccheggerà nella mente ancora a lungo.
Teater Tivoli, Mini teater in Cankarjev dom / Teatro Tivoli, Mini Teater e Cankarjev Dom
Jean Marbœuf
Kaj se je zgodilo z Bette Davis in Joan Crawford? / Che fine hanno fatto Bette Davis e Joan Crawford?
Režiser / Regia Nikola Ljuca
Igrata / Con Jana Zupančič, Nataša Barbara Gračner
Una storia intramontabile sullo splendore e la miseria di Hollywood
Sebbene la rivalità tra le dive hollywoodiane Bette Davis e Joan Crawford, che si incrociarono solo per la collaborazione nel film cult “Che fine ha fatto Baby Jane?” risalga agli anni ‘30 del secolo scorso, la fascinazione per il conflitto ostile tra due donne di successo persiste tutt’ora. Gli interrogativi che la loro storia solleva sono infatti attuali anche oggi, poiché trattano temi come il successo, la competizione, la rivalità, l’egoismo, l’emancipazione in un’industria dominata dagli uomini, l’invecchiamento, la bellezza, la solitudine e l’oblio.
Lo spettacolo ci guida attraverso il campo di battaglia della rivalità, dove ogni trucco e stratagemma recitativo è permesso, superando i confini del teatro classico con l'uso del principio cinematografico della ripresa ravvicinata con la telecamera. Questo aggiunge un elemento di “vicinanza”, dando al pubblico l'impressione di essere un osservatore intimo e quasi coinvolto direttamente nell'azione.