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01.09. - 10.10.

alle 08:00

Messaggio di benvenuto ai visitatori del programma teatrale dell'Auditorium di Portorose per la stagione 2024/2025

 Davanti a noi si dispiega ancora una volta un programma teatrale ricco di creazioni premiate, spiritose, penetranti, commoventi e ispiratrici. Come ogni anno, anche stavolta ci siamo impegnati per offrirvi una selezione estremamente variegata e stimolante, nonostante le sfide tecniche della nostra sala teatrale, che di stagione in stagione richiede sempre più urgentemente una ristrutturazione. Un intervento che permetterebbe di ospitare molte altre eccellenti produzioni teatrali con esigenze tecniche più elevate di quelle che la nostra sala può attualmente soddisfare. Mi auguro, pertanto, che il mio appello di quest’anno raggiunga il cuore di coloro che possono contribuire a questo cambiamento, affinché l’Avditorij Portorož – Portorose possa tornare a essere un punto di riferimento per l’arte teatrale di qualità, sia nei mesi estivi che in quelli invernali, quando eventi di questo tipo possono davvero arricchire la vita di molti.

 

I creatori degli spettacoli di quest’anno, provenienti da vicino e da lontano, riflettono sul valore e sulla transitorietà della vita, che spesso viene data per scontata. Purtroppo, trascorriamo sempre più tempo davanti agli schermi, e sembra che il mondo ci scorra davanti a una velocità inarrestabile. Per questo è sempre più importante cercare e trovare modi per rallentare questo tempo interiore. I temi degli spettacoli di quest’anno esplorano, da diverse angolazioni, le gravi conseguenze dell’eccessivo capitalismo e ci invitano a celebrare la vita. E, come ci suggerisce anche il regista dello spettacolo Paradiso, Matteo Spiazzi, a “sedersi più spesso su una sedia comoda e semplicemente guardare fuori dalla finestra senza dire una parola”.

 In questa occasione, desideriamo esprimere la nostra sincera gratitudine a tutti i fedeli spettatori del programma teatrale dell’Avditorij Portorož – Portorose e dare un caloroso benvenuto a coloro che, per la prima volta, lasceranno che l’arte teatrale riscaldi il loro cuore nelle fredde serate della prossima stagione invernale.

 

Curatrice del programma teatrale,

Yulia Kristoforova

Micka, la figlia del sindaco

Prešernovo gledališče Kranj / Teatro Prešeren di Kranj

Anton Tomaž Linhart

Županova Micka / Micka, la figlia del sindaco

 

Režiser / Regia Vito Taufer

Igralci / Con Vesna Pernarčič, Borut Veselko, Darja Reichman, Tine Oman k. g. / ospite, Rok Vihar k. g. / ospite, Matjaž Višnar k. g. / ospite, Pavel Rakovec k. g. / ospite, Robert Kavčič k. g. / ospite, Ciril Roblek k. g. / ospite

Una brillante interpretazione della commedia di Linhart

 

“Micka, la figlia del sindaco”, il primo esperimento drammatico di Linhart in sloveno (1789), prosegue la tradizione della commedia classica europea e, nonostante sia un adattamento della pièce dell’autore austriaco J. Richter, “Die Feldmühle”, mantiene una forte originalità, esplorando il contrasto tra il popolo contadino e la nobiltà di una nazione.

 

Quest’opera in un atto, rappresentata al Teatro Prešeren di Kranj da oltre due decenni, è stata liberata dalla polvere proverbiale del primo testo teatrale sloveno grazie alla regia che ha attenuato l’enfasi sull’antagonismo di classe e trasformato questa semplice commedia in uno spettacolo scenicamente, umanamente e socialmente raffinato. L’opera parla con arguzia, umorismo e una dolce nostalgia delle qualità e dei motori della vita che risiedono in ognuno di noi.

 

Riconoscimenti:

 

- “Micka, la figlia del sindaco”: Gran premio alla 32ª Settimana della Drammaturgia Slovena come miglior spettacolo nel suo complesso.

- Rok Vihar: Premio "Baffo d’oro" per il ruolo di Anže all’11ª edizione delle Giornate di Zoran Radmilović a Zaječar.

Paradiso

Slovensko ljudsko gledališče Celje / Teatro Popolare Sloveno di Celje

 

Matteo Spiazzi

Paradiž / Paradiso

 

Režiser / Regia Matteo Spiazzi

Igrajo / Con Žan Brelih Hatunić, David Čeh, Maša Grošelj, Lucija Harum, Aljoša Koltak, Rastko Krošl, Urban Kuntarič, Manca Ogorevc, Lučka Počkaj, Tanja Potočnik, Branko Završan

Una fiaba moderna che celebra la vita – con pari opportunità per tutti

 

“Paradiso” è una commedia amara che unisce umorismo e tristezza, perdita e malinconia con compassione, rappresentando la vita di una comunità di residenti in una casa di riposo di un piccolo paese sloveno. Affronta il tema dell’invecchiamento attraverso argomenti correlati come l’esclusione, la solitudine, la morte, la (mancata) realizzazione della vita, la salute fisica e quella mentale. Le storie dei vari personaggi si costruiscono a mosaico, fatte di ricordi che evocano rimpianti, paure e malinconia negli anziani. Il linguaggio principale di questa rappresentazione non verbale, che discute il valore della vita dall’unica prospettiva possibile – ovvero, alla fine del percorso temporale, a ridosso della morte – sono le maschere di Alessandra Faienza, alle quali questa compagnia di attori e attrici straordinariamente affiatati ha saputo dare vita attraverso la loro incredibilmente precisa espressività corporea.

 

Riconoscimenti:

 

- “Paradiso” – Miglior commedia scelta dalla giuria tecnica e dal pubblico al 32° Festival delle Giornate della Commedia di Celje.

- Gran Premio del “Večernji list” per il miglior spettacolo alla 48ª edizione delle Giornate della Satira di Fadil Hadžić.

3 milioni di minuti

Mestno gledališče ljubljansko / MGL, Teatro comunale di Lubiana

 

Jose Cabeza

Trije milijoni minut / 3 milioni di minuti

 

Prevajalec / Traduzione Ignac Fock

Režiserka / Regia Barbara Hieng Samobor

Igrajo / Con Judita Zidar, Tjaša Železnik, Mojca Funkl, Ana Pavlin k. g. / ospite, Diana Kolenc k. g. / ospite, Klara Kuk k. g. / ospite, Jana Zupančič

 

 

Thriller psicologico

 

Quattro amiche e fondatrici di un’azienda di successo condividono, oltre ai traguardi raggiunti e ai ricordi comuni, anche un segreto d’affari: una frode fiscale. Con la polizia finanziaria alle calcagna, pronta a richiedere in qualsiasi momento l’accesso ai computer e agli altri dossier, l’avvocato propone una soluzione: se una delle socie si addossa l’intero profitto occultato, la colpa ricadrebbe solo su di lei. La persona che si sacrificasse dovrebbe affrontare una pena detentiva di sette anni, salvando così le altre tre e l’azienda stessa. Sconvolte, le quattro donne ingaggiano una mediatrice per aiutarle a trovare una soluzione ragionevole (o condivisa), ma gli elementi di un thriller aziendale e di un dramma criminale si trasformano presto in un teso gioco di psicologie durante la mediazione...

Il testo teatrale è basato sulla sceneggiatura del film 7 anni (7 años) di José Cabeza, il primo film in lingua spagnola prodotto dal servizio di streaming Netflix.

 

Non si paga! Non si paga!

Prešernovo gledališče Kranj / Teatro Prešeren di Kranj

Dario Fo

Vse zastonj! Vse zastonj! / Non si paga! Non si paga!

 

Prevajalec / Traduzione Gašper Malej

Režiserka / Regia Ajda Valcl

Igrajo / Con Vesna Pernarčič, Aljoša Ternovšek, Vesna Slapar, Miha Rodman, Blaž Setnikar, Dominik Vodopivec, Jure Pogačar

 

Commedia proletaria

 

Questa farsa brillante ma al contempo pungente, critica della società, si apre subito dopo una rivolta in un centro commerciale. Le donne, esasperate dall’ennesimo aumento dei prezzi dei beni di prima necessità, inizialmente pretendono di pagarli a metà prezzo, per poi decidere di nasconderli sotto i vestiti e portarseli a casa. Le protagoniste devono nascondere il loro gesto ribelle sia alla polizia che ai loro mariti “moralisti”. Così, Antonia e Margherita, le due eroine della commedia, decidono di mentire ai propri partner sul loro “acquisto proletario” illecito, cercando di convincerli di essere entrambe “improvvisamente” incinte. Da qui, gli intrecci assurdi si susseguono scena dopo scena, ma la commedia di Fo, scritta nel 1974 come risposta alla politica di austerità imposta ai più poveri, non scivola mai nel burlesco.

 

Riconoscimenti:

 

- “Non paga! Non si paga!”– Miglior commedia scelta dalla giuria tecnica al 31º Festival delle Giornate della Commedia di Celje.

- Vesna Pernarčič – Miglior attrice comica per il ruolo di Antonia, scelta dalla giuria tecnica al 31º Festival delle Giornate della Commedia di Celje.

- Ajda Valcl – Miglior regista, scelta dalla giuria tecnica al 31º Festival delle Giornate della Commedia di Celje.

Di neve e d’amore

 Marko Sosič

O snegu in ljubezni / Di neve e d’amore

 

Režiser / Regia Tadej Pišek

Igrajo / Con Tadej Pišek, Mojca Špik, Inan Du Swami, Marjan Peternel

Tra monodramma, spettacolo di danza e concerto

 

Lo spettacolo, tratto dal “Romanzo breve di neve e d’amore” di Marko Sosič, è una narrazione sull’amore in tempi di violenza, sulla paura, sulle perdite e sull’impotenza di fronte ai propri cari, ma anche sui figli che rinnegano il passato dei genitori e sulla disgregazione delle relazioni familiari, nelle quali si insinua l’atmosfera politica di intolleranza e fascismo. È un racconto intimo e il grido di un individuo che osserva silenziosamente come l’odio, la paura e l’ignoranza, fomentati dagli interessi politici ed economici, corrodono lentamente l’ambiente più intimo e sicuro: la famiglia.

 

Sia il romanzo che la rappresentazione sono caratterizzati dalla coesistenza di diversi livelli di narrazione: azioni concrete, pensieri o ricordi, che esplorano le relazioni da diverse prospettive. Per questo, lo spettacolo si muove tra monodramma, danza e concerto.

 

Riconoscimenti:

 

- Tadej Pišek – Premio “Leone d’oro” per l’adattamento del testo “Romanzo breve di neve e d’amore”, la regia e l’interpretazione al 25° Festival Internazionale del teatro da camera Leone d’oro, Umago.

Pegole

 

Avditorij Portorož – Portorose

 

Iztok Mlakar

Pegule / Pegole

 

Režiser / Regia Vito Taufer

Igrajo / Con Iztok Mlakar, Vesna Pernarčič/Marjuta Slamič, Urška Taufer, Peter Harl, Ilija Ota

Glasbeniki / Musicisti David Šuligoj, Roman Kobal, Matjaž Švagelj

Uno spettacolo nella tradizione della Commedia dell’arte con dialoghi spiritosi e canto

 

Elvira e Ugo sono una coppia povera che si ritrova per strada dopo essere stata sfrattata. Per evitare di congelare durante una tempesta invernale, si rifugiano in una villa lussuosa, apparentemente abbandonata in fretta dal proprietario, un uomo non esattamente amico della legge. Come si addice a due persone razionali in difficoltà, prima litigano furiosamente. Poi, all'improvviso, suona il campanello; da qui, la situazione si complica incontrando prima un assassino, e poi una coppia appartenente all’altra estremità della scala sociale ed etica: un ricco imprenditore e sua moglie, naturalmente indifferenti alle difficoltà altrui...

 

Anche “Pegole”, la quinta commedia interamente scritta da Iztok Mlakar, che già dal titolo allude a una serie di circostanze sfortunate che colpiscono diversi individui altrettanto sfortunati (e spesso responsabili delle proprie disgrazie), si distingue per dialoghi arguti scritti in versi e canzoni: in particolare l'ultima, che vi eccheggerà nella mente ancora a lungo.

Che fine hanno fatto Bette Davis e Joan Crawford?

Teater Tivoli, Mini teater in Cankarjev dom / Teatro Tivoli, Mini Teater e Cankarjev Dom

Jean Marbœuf

Kaj se je zgodilo z Bette Davis in Joan Crawford? / Che fine hanno fatto Bette Davis e Joan Crawford?

 Prevajalka / Traduzione Diana Koloini

Režiser / Regia Nikola Ljuca

Igrata / Con Jana Zupančič, Nataša Barbara Gračner

Una storia intramontabile sullo splendore e la miseria di Hollywood

 

Sebbene la rivalità tra le dive hollywoodiane Bette Davis e Joan Crawford, che si incrociarono solo per la collaborazione nel film cult “Che fine ha fatto Baby Jane?” risalga agli anni ‘30 del secolo scorso, la fascinazione per il conflitto ostile tra due donne di successo persiste tutt’ora. Gli interrogativi che la loro storia solleva sono infatti attuali anche oggi, poiché trattano temi come il successo, la competizione, la rivalità, l’egoismo, l’emancipazione in un’industria dominata dagli uomini, l’invecchiamento, la bellezza, la solitudine e l’oblio.

 

Lo spettacolo ci guida attraverso il campo di battaglia della rivalità, dove ogni trucco e stratagemma recitativo è permesso, superando i confini del teatro classico con l'uso del principio cinematografico della ripresa ravvicinata con la telecamera. Questo aggiunge un elemento di “vicinanza”, dando al pubblico l'impressione di essere un osservatore intimo e quasi coinvolto direttamente nell'azione.